Laboratori teatrali per bambini e ragazzi finalizzati alla prevenzione del bullismo e delle condotte sociopatiche

Partendo dalla storia del Principe Amaranto, sovrano violento, annoiato e malvagio (scritta da Sandro Gindro), letta e interpretata dagli operatori teatrali, ci siamo prefissi, attraverso un lavoro di animazione teatrale e di espressione corporea, di costruire percorsi teatrali che si concretizzassero nelle messe in scena di spettacoli sul tema del bullismo e della violenza tra pari.

Nel corso delle varie edizioni, c’è stato un approfondimento tematico e tecnico sul canovaccio proposto e si è realizzato una sorta di percorso di drammaturgia creativa: gli stessi bambini e ragazzi hanno elaborato il loro prototipo di “Principe Amaranto” ovvero di “bullo”; modello divenuto soggetto di uno studio teatrale per carpirne tutte le caratteristiche fisiche e psichiche.

Successivamente i gruppi di laboratorio, in particolare i ragazzi della scuola secondaria di secondo grado, si sono orientati, anche su suggerimento degli operatori, sullo sviluppo di tematiche mitologiche, legate alla Grecia come Teseo, re di Atene, sul mito del filo di Arianna, sul Minotauro, su Odisseo, creando parallelismi tra la situazione mitica e la realtà quotidiana.

Ne sono scaturite alcune situazioni paradigmatiche, come ad esempio i lotofagi del mito, trasformati in consumatori compulsivi di birra e patatine, teledipendenti e asserviti alle immagini del web oppure le sirene, gruppi di pusher che all’esterno della discoteca vendevano sostanze stupefacenti.

 

FINALITÀ

  • Prevenzione di comportamenti disfunzionali: bullismo, sociopatie, razzismo, il gioco del teatro insegna ad avere rispetto di sé e degli altri, anche e soprattutto se portatori di qualsivoglia forma di diversità.
  • Promozione della qualità della vita attraverso la conoscenza di sé e degli altri
  • Elevazione sociale e culturale utilizzando il medium teatrale
  • Contrastare il disagio sociale e la dispersione scolastica attraverso la fruizione di stimoli culturali
  • Capacità di proporsi in gruppo
  • Esercitazione delle capacità mnemoniche
  • Espressione attraverso la gestualità e la parola
  • Consapevolezza della funzionalità del proprio corpo e del suo impiego nello spazio
  • Elaborazione di gruppo di una sceneggiatura e della relativa messa in scena
  • Comprensione della “finzione” come dimensione “altra”
  • Acquisizione degli elementi di base dei metodi e delle tecniche dell’animazione teatrale
  • Acquisizione di tecniche spettacolari, interpretative ed espressive

 

SCUOLE COINVOLTE

Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Civita Castellana e Corchiano (VT)

Scuola secondaria di secondo grado Mariano Buratti di Bassano Romano (VT)

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