Storie di guerra, pace e sopravvivenza tra teatro e cinema

“La Torre di Babele è una bella immagine biblica che ben esprime il caos che nasce quando i termini che dovrebbero servire a capire la realtà sono troppo lontani da quelli che quella stessa realtà usa per capire e farsi capire”.

Nell’ideazione del progetto “Babele nel parco”, si è tenuto in mente questo monito: abbattere metaforicamente la Torre di Babele dei pregiudizi e della verbosità autoreferenziale per tentare di avvicinarsi a immagini, corpi, suoni, gesti di artisti che quotidianamente testimoniano per la pace, narrando le storie e le sofferenze legate alla guerra, ma soprattutto per smascherare la falsa coscienza, di cui spesso questa si ammanta.

L’arte” secondo Sandro Gindro “deve raccontare tutto ciò che è, anche il brutto, ma raccontandolo lo trasforma in bello”. Un auspicio perché attraverso questa trasformazione possa almeno idealmente iniziare la costruzione di una nuova Babele, ordinata secondo un unico valore: “Amor che muove ‘l sole e l’altre stelle”.

La Rassegna è stata realizzata nella suggestiva cornice del Parco del Pineto (Via della Pineta Sacchetti, 78), polmone verde dell’ex XIX Municipio, ora Mun XIV.

Performance d’apertura: Pamela Villoresi con “Sorella guerra”, un recital in musica sul tema dei conflitti bellici.

 

Tra le proposte di teatro per adulti sono state realizzate:

  • “Via”, storie di emigrazione, dei Cantieri teatrali Koreja di Lecce: racconti di altri tempi, quasi sussurrati, un sottile ponte con un passato vicino ma sconosciuto
  • “Emarginumani” della compagnia Teatro dell’irrisolto, sequenze teatrali incentrate sul tema mancanza di ciò che dà una forma alla nostra esistenza: la casa, i propri cari, la cultura di provenienza, la terra
  • “La storia di Gesù di Nazareth” della Compagnia Sandro Gindro, rivisitazione struggente della vita di un eroe della pace del mediterraneo
  • “Camille va alla guerra” doloroso racconto di un cantastorie, solo tra gli orrori della guerra, a cura di Nata/Emergency

 

Molte sono state le proposte di teatro per bambini e di cinema per ragazzi e adulti, 13 serate con i più bei films (noti e meno noti) sulla seconda guerra mondiale: un modo per ricordare, ma anche per rivisitare le immagini che hanno contribuito a formare la “nostra” memoria della guerra più sconvolgente mai avvenuta.

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