Partendo dalla storia del Principe Amaranto, sovrano violento, annoiato e malvagio (scritta da Sandro Gindro), letta e interpretata dagli operatori teatrali, ci siamo prefissi, attraverso un lavoro di animazione teatrale e di espressione corporea, di costruire percorsi teatrali che si concretizzassero nelle messe in scena di spettacoli sul tema del bullismo e della violenza tra pari.
Nel corso delle varie edizioni, c’è stato un approfondimento tematico e tecnico sul canovaccio proposto e si è realizzato una sorta di percorso di drammaturgia creativa: gli stessi bambini e ragazzi hanno elaborato il loro prototipo di “Principe Amaranto” ovvero di “bullo”; modello divenuto soggetto di uno studio teatrale per carpirne tutte le caratteristiche fisiche e psichiche.
Successivamente i gruppi di laboratorio, in particolare i ragazzi della scuola secondaria di secondo grado, si sono orientati, anche su suggerimento degli operatori, sullo sviluppo di tematiche mitologiche, legate alla Grecia come Teseo, re di Atene, sul mito del filo di Arianna, sul Minotauro, su Odisseo, creando parallelismi tra la situazione mitica e la realtà quotidiana.
Ne sono scaturite alcune situazioni paradigmatiche, come ad esempio i lotofagi del mito, trasformati in consumatori compulsivi di birra e patatine, teledipendenti e asserviti alle immagini del web oppure le sirene, gruppi di pusher che all’esterno della discoteca vendevano sostanze stupefacenti.
FINALITÀ
SCUOLE COINVOLTE
Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Civita Castellana e Corchiano (VT)
Scuola secondaria di secondo grado Mariano Buratti di Bassano Romano (VT)
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